martedì - 22 Ottobre - 2024

Addio Canone RAI nel 2025: se non vuoi pagarlo per tutto l’anno fai questo

Il Canone RAI, la tassa sul possesso di un apparecchio televisivo in grado di ricevere il segnale del digitale terrestre, subirà un incremento a partire dal 2025. L’attuale riduzione della tassa, che per quest’anno si attesta a 70 euro, è infatti solo temporanea, prevista dalla Legge di Bilancio 2024. Di conseguenza, dal 1° gennaio del prossimo anno, la cifra tornerà a 90 euro, a meno che non vengano prese nuove decisioni da parte del Governo.

La situazione attuale e le prospettive future rappresentano un cambiamento significativo per molte famiglie italiane, che dovranno prepararsi a questo aumento della spesa. La questione del Canone RAI è sempre stata un argomento dibattuto, poiché si tratta di una tassa che colpisce tutti coloro che possiedono un televisore, indipendentemente dall’uso effettivo che ne fanno.

È una tassa di possesso che, storicamente, ha sollevato dubbi e polemiche, specialmente con l’avanzare della tecnologia e l’introduzione di piattaforme di streaming che rendono sempre meno necessaria la fruizione della TV tradizionale.

A complicare ulteriormente il quadro, c’è l’imminente passaggio allo standard DVB-T2, che porterà i canali ad essere visibili solo in HD. Questo cambiamento obbligherà molti cittadini a cambiare il proprio televisore o ad acquistare un decoder compatibile se il loro apparecchio risale a prima del 2017. Molti canali, inclusi quelli della RAI, non saranno più accessibili per chi possiede un televisore obsoleto, anche se continua a pagare il Canone.

Questa trasformazione tecnologica, unita all’aumento della tassa, impone ai cittadini di adattarsi ancora una volta. Eppure, mentre la maggior parte degli italiani si prepara a pagare di più e a investire in nuovi dispositivi, c’è una parte della popolazione che potrebbe essere esonerata dal pagamento del Canone.

Se vuoi sapere quali categorie sono esentate dal pagamento del Canone RAI e quali sono i requisiti per richiedere l’esonero, continua a leggere nella seconda pagina.

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