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Una lite familiare ha avuto un esito tragico a Brindisi quando un uomo di 32 anni ha brutalmente attaccato la moglie, pugnalandola e tentando di darle fuoco. La donna, che ha subito gravi ustioni su un quarto del suo corpo e una profonda ferita da pugnale, è stata immediatamente ricoverata in ospedale, dove lotta attualmente per la sua vita in rianimazione. L’aggressore, dopo aver perpetrato l’attacco, è fuggito dal luogo dell’incidente.
La fuga dell’aggressore e l’atto estremo
Il 32enne, dopo aver inflitto tali atrocità alla moglie, si è dato alla fuga, rendendosi irreperibile per due giorni. Tuttavia, in un atto inaspettato, mercoledì, ha cercato di entrare nell’ospedale per vedere la moglie, che si trovava in rianimazione.
Quando il personale di sicurezza dell’ospedale ha rifiutato il suo accesso, l’uomo ha compiuto un gesto estremo, cosparso di alcol, si è dato fuoco. Le gravi ustioni, che hanno interessato l’80% del suo corpo, lo hanno condotto nello stesso reparto ospedaliero dove la moglie stava lottando per la sua vita.
Il decesso dell’aggressore e il passato di violenza
Dopo due giorni di ricovero, l’aggressore non è riuscito a sopravvivere alle gravi ferite e ha perso la vita. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per episodi di maltrattamenti in famiglia, motivo per cui era stato recentemente in carcere. Dopo l’assalto alla moglie, il 32enne era riuscito a sfuggire alle forze dell’ordine, che stavano cercando di rintracciarlo a seguito dell’incidente. Quando gli è stato negato l’accesso all’ospedale, l’uomo ha deciso di darsi alle fiamme, consapevole del fatto che sarebbe stato arrestato dalle forze dell’ordine.